Claudia Conte, tra cinema e sociale

1. Sei tra i protagonisti di Resilienza, film per la regia di

Antonio Centomani che affronta il tema del femminicidio.

Hai ricevuto insieme a Maurizio Mattioli il Premio del pubblico

migliore attrice al Film Festival dei Castelli Romani. Ci parli del

film e della tua interpretazione?

“Resilienza”, tratto da una storia vera, racconta un amore guastato dal virus della violenza, con l’obiettivo di essere una testimonianza tragica nella sua costruzione sintattica, ma allo stesso tempo uno stimolo a non lasciare sotto al tappeto della cronaca l’odiosa polvere della violenza uomo/donna.
Interpreto il ruolo di Tania, una ragazza simpatica, un po’ buffa, ritardataria, sempre allegra e con la battuta pronta. Il personaggio, un po’ sopra le righe, sicuramente colora un po’ i toni dark del film… mi sono divertita molto e credo che questo sia arrivato al pubblico!

2. Sei un’attivista, molto Vicina ai temi sociali in particolare alle donne…

C’è tanto ancora da fare per l’emancipazione della donna, per le pari opportunità. C’è bisogno di un cambiamento culturale e sociale, che parta dalla famiglia e dalla scuola. Credo sia importante che le donne occupino ruoli più importanti in politica, istituzioni, cultura.
Proprio con questo spirito nasce il premio che ho ideato e condotto al Festival del Cinema di Venezia e alla Festa del Cinema di Roma, Women in Cinema Award (WiCA), un riconoscimento che viene assegnato alle donne impegnate nel cinema. Abbiamo premiato Paola Cortellesi, Francesca Comencini, Liliana Cavani, Pezold Orso d’Oro a Berlino, la Presidente dei David di Donatello Piera De Tassis. L’Academy è tutta al femminile e vanta la presenza di eccellenze del mondo del giornalismo. E’ un segnale importante,sottolineare che le donne con la loro bravura, il loro talento, la loro tenacia possono raggiungere gli obiettivi che vogliono in un mondo che sta cambiando. Anche il cinema che è un mondo un po’ maschilista sta cambiando. Speriamo che possiamo vedere sempre più registe e produttrici. Nei ruoli di potere, ci sono ancora troppo spesso solo gli uomini.

3. In occasione della giornata mondiale contro il bullismo e il Safer Internet Day, sei stata nell’Istituto Internazionale Marymount per parlare  ai ragazzi di medie e liceo del valore sociale dell’arte, in cui tu credi fortemente…
È importante parlare ai giovani, trasmettere valori ed esperienze che possano far riflettere. Ho incontrato 800 studenti insieme al Professore del Marymount Arturo Melillo e abbiamo affrontato i temi del bullismo e della dipendenza dagli smartphone. Infatti dopo il lockdown ho girato con il regista internazionale Stephan H Ahidjo degli  short movies (S.O.S. e Social Life) che affrontano proprio queste tematiche.

4. Lo scorso 12 febbraio sei stata protagonista di un’iniziativa contro la tratta degli esseri umani organizzata da Talitha Kum e l’Unione internazionale delle Superiore Generali.
Il traffico di esseri umani è una piaga sociale che spesso fa troppo orrore per essere affrontata. Sono stata onorata di aver dato voce a Joy, una ragazza straordinaria sopravvissuta alla tratta, la cui testimonianza, come ha detto Papa Francesco, è “patrimonio dell’umanità”.  Il suo percorso di sofferenza e riscatto è descritto in uno straordinario libro di Maria Pia Bonanate. Un percorso di maltrattamenti e schiavitù, ma anche di coraggio, libertà, dignità e speranza.
Non possiamo rimanere indifferenti.