Category Archives: SPETTACOLO

Nunzia Ferri, regina della musica napoletana

Nunzia Ferri grande personaggio della musica napoletanaLa Ferri è

irrefrenabile, passionale, unica nel suo genere. Diciamoci la verità racconta

Napoli. La Napoli sanguigna di commare e cummarelle , di casalinghe che

durante le pause dalle faccende domestiche si scambiano un caffè anche dal

balcone, perché confinano balcone e balcone. Racconta l’amore quell’amore

fatto di rose, di matrimonio e di quel popolo che ama ancorail vero valore e

il loro più grande sogno è di convogliare a nozze e fare dei figli. Oggi Nunzia

canta anche l’attualità, come il virus, La distanza  da mantenere tra le

persone…nonostante tutte queste avversità la Ferri racconta l’altra bella

faccia di Napoli di quella brava gente che vive tra canzoni, lavoro, onesti

lavoratori in modo brioso e simpatico.Infatti il nostro motto è nonc’è festa

se non c’è la Ferri. Come sapete per il suo amore puro e genuino e per il suo

modo scenico, per la sua arte e spontaneità è ospite fissa del glorioso

Salotto Artistico Culturale e Multimediale della poetessa Tina Piccolo.Ho

voluto questa foto per ringraziare la cantante Nunzia Ferri che per

raccontarsi scegli noi e il nostro giornale e per ringraziarla per l’amicizia e

la disponibilità che mostra da anni. Non perdiamola d’occhio che ci sono

due novità in arrivo.

Ale Anguissola, ecco il nuovo singolo “IMPERFETTI” online il video diretto da Alex Belli

ALE ANGUISSOLA

È DISPONIBILE IN RADIO E IN DIGITALE 

IL NUOVO SINGOLO 

IMPERFETTI”

Tra gli ospiti d’eccezione Lenny Castro dei TOTO

ON LINE IL VIDEO 

DIRETTO DA ALEX BELLI

È disponibile in radio e in digitale “Imperfetti” (Ma-Và Music Label), il nuovo singolo del cantautore e polistrumentista cremonese Ale Anguissola.

Brano dal sound accattivante ed estivo, che rimanda al pop più raffinato dei  primi anni ’80, “Imperfetti” vede la partecipazione di un team di musicisti blasonati del panorama nazionale e internazionale. 

Al nome di Danilo Ballo, che ha curato gli arrangiamenti della canzone, si affiancano  quelli di Jubileu Filho (chitarre), Lenny Castro dei TOTO (percussioni), Jerry Popolo (sax), Alessandro Tedesco (trombone), Gianfranco Campagnoli (tromba) e Claudio Sannoner (basso).

Imperfetti” è una celebrazione delle donne giocata ironicamente sull’imperfezione maschile. Il testo, tuttavia, mette in luce anche alcuni aspetti ingannevoli dell’universo femminile: 

«La bellezza femminile è un arma a doppia taglio, che può nascondere insidie– spiega Ale Anguissola- ma alla fine, nel rapporto tra uomo e donna prevale la nostra natura primitiva, ed è bello abbandonarsi al gioco dell’amore come ad un “groove” irresistibile».

Il videoclip di “Imperfetti” è stato realizzato da Alex Belli, volto noto del piccolo schermo. Le riprese sono state effettuate tra le vie di Milano e immortalano Ale Anguissola insieme all’avvenente attrice venezuelana Delia Duran.

Ale Anguissola, all’anagrafe Alessandro Anguissola d’Altoè, nasce a Cremona nel 1965. Dopo gli studi classici si laurea in economia in Italia e successivamente consegue una laurea in marketing negli Stati Uniti. Coltiva da sempre una passione profonda per la musica e suona il pianoforte, la chitarra e il sassofono. Nel 2004 pubblica il primo album “Morena de Bahia”e nel 2016 esce l’EP 

Morena (feat. get far Fargetta), seguito dal singolo Mulata (feat. Ana FloraFabio De Vivo.

Tra il 2020 e l’inizio del 2021, Ale si dedica intensamente alla scrittura e pubblica i singoli Penso che ti penso (feat. Ana Flora),  Il 9 e il 6 (feat.Ana Flora), Ora si corre,  Tanta roba,  Che sarà,  In punta di piedi Imperfetti.

Viaggiatore assiduo, per lavoro e per passione, Ale Anguissola è un artista poliedrico alla ricerca costante di nuovi orizzonti da scoprire. In lui convivono il cantautorato italiano e le influenze stilistiche attinte nei suoi viaggi intorno al mondo, con un occhio di riguardo per la tradizione musicale brasiliana. Il suo motto è “Non smettere mai di imparare”, nella vita come nella musica; continua infatti a studiare e a perfezionarsi per affinare le sue capacità artistiche e per ampliare le sue collaborazioni.

“E’ parlà”: Luis Navarro e Luca Sepe cantano un brano sulla Terra dei Fuochi scritto dal poeta Alessandro Tartaglione

“E’ parlà”: Luis Navarro e Luca Sepe cantano un brano sulla Terra dei Fuochi scritto dal poeta Alessandro Tartaglione

Il cantante di musica latina Luis Navarro e il cantautore

Luca Sepe formano un duo inedito per il brano “E’ Parlà”,

nato da una poesia del poeta Alessandro Tartaglione dedicata

al delicato tema della Terra dei Fuochi.
La poesia diventa canzone grazie al contributo musicale del

cantante italoispanico, che costruisce appositamente un

“vestito musicale” alle quartine scritte dal poeta grazie

anche alla collaborazione del maestro e arrangiatore Carlo Feola.

Il brano, in stile pop rock, è un esplicito incitamento a

reagire al silenzio, all’inerzia e alla rassegnazione nei confronti

dei roghi tossici che devastano la regione Campania e in particolar

modo la zona ormai denominata “Terra dei Fuochi”, nella quale

la mortalità e l’incidenza tumorale è superiore rispetto al resto d’Italia.

Luis Navarro nasce a Caserta l’8 Aprile del 1990. Laureato in Giurisprudenza e Diplomato al Conservatorio di Benevento a

pieni voti in “Produzione Musicale e Discografica”, è stato pioniere della produzione della musica latina made in Italy.
Il suo primo successo discografico “El Amor Que Yo Querria”

è stato distribuito in tutta europa da X-Energy (attuale casa discografica di LP) in compilation molto fortunate che vantavano la presenza di Pitbull, Shakira, Michel Telò e Gusttavo Lima.
Altri suoi brani sono stati distribuiti da Universal Music, D:vision e Hit Mania.
Ha collaborato con la diva degli anni ‘80 Viola Valentino nel

remix del suo celebre brano “Comprami” e in un nuovo inedito “Aspettami questa notte”.
Ha duettato in concerto con Francesca Alotta, vincitrice del Festival di Sanremo con il brano “Non Amarmi”, cantato in coppia con Aleandro Baldi.
Ha tenuto concerti in Romania, Francia e Spagna. Ha cantato in quattro lingue e il suo brano “Amor” è stato prodotto in Romania dai produttori di Inna.
Il suo prossimo brano sarà distribuito dalla Colombia, in duetto con Mauricio Rivera, cantante colombiano celebre in patria.
Ha già collaborato con il poeta Alessandro Tartaglione in “Patto Tra Noi”, brano che ha raggiunto e superato le 100.000 visualizzazioni su YouTube.
E’ stato ospite in diverse trasmissioni tv, come Domenica In (Rai 1, 2002), Amici (Canale 5, 2008), Il Sabato Italiano, Uno Mattina, I Soliti Ignoti (Rai 1, 2018).

Luca Sepe nasce a Napoli il 10 Novembre del 1976. Cantautore

italiano scoperto da Fausto Leali, si fa notare al grande pubblico

grazie alla sua partecipazione al Festival di Sanremo del 1998,

anno in cui si piazza terzo nella categoria giovani accedendo

così’ alla serata finale del festival che gli regala un settimo

posto in finale tra i big. Nello stesso anno partecipa anche

al Festivalbar con un buon successo.
Nel 2002 torna sulle scene nazionali partecipando al Festival

di Napoli.
Conosciutissimo per le sue parodie delle canzoni più in voga

del momento, è un affermato speaker radiofonico: ha lavorato

a Radio Marte e Radio Kiss Kiss. Attualmente è impegnato a

Radio Crc Targato Italia.
Luca Sepe ha inoltre scritto canzoni per molti suoi colleghi

affermati nell’ambito della musica partenopea, come Gigi

Finizio (Musa, La magia del vento, In due parole).

Fabio Orfanelli, ecco la parte musicale di ” Aspettando Sanremo” su Odeon Tv

Ad Aspettando Sanremo ci sarà anche il Maestro Fabio Orfanelli, scelto per occuparsi della parte musicale del programma condotto insieme a Paciullo e Carlo Senes, che dovrebbe andare in onda su Odeon Tv il 1° marzo 2020.

Nel programma andremo indietro nel tempo e ripercorreremo i vari anni di Sanremo. Attraverso Carlo Senes, verrà raccontato tutto quello che è successo nella manifestazione canora. Il racconto verrà poi intervallato da dei ragazzi, ovviamente dei cantanti, che si cimenteranno in dei pezzi editi e inediti. Aspettando Sanremo è nato dall’incontro tra me, Paciullo e Carlo Senes. Insieme a noi c’è pure il regista Luciano Morelli”.

Il programma, che avrà una visibilità nazionale, darà una chance ai cantanti che parteciperanno di farsi conoscere da una platea più ampia. Quella di Aspettando Sanremo non è una gara canora, motivo per cui non ci sarà alcun vincitore, ma i ragazzi avranno comunque l’occasione di confrontarsi con esperti del settore, che daranno loro un indice di gradimento, attraverso una paletta con la facciata verde e rossa. Nella trasmissione, Orfanelli avrà un ruolo ben definito.

Per quanto riguarda me, sono il direttore artistico musicale. L’idea è nata per dare risonanza alla musica, al bel canto italiano, alle nuove idee. Se uno non dà la possibilità ai giovani di far sentire le loro nuove idee, non si va da nessuna parte. I nuovi talenti emergono più da questi contest, piuttosto che dai canali istituzionali. In questi giorni stiamo decidendo bene la formula. Oltre a raccontare le varie epoche del Festival, spiegando che cosa ha significato per noi italiani nel corso del tempo,  daremo quindi la possibilità ad ogni cantante, tra quelli scelti, di esibirsi in un inedito o in una cover; ognuno di loro avrà poi un indice di gradimento sulla sua performance. E’ un progetto zero, che secondo me potrebbe avere interesse un domani. L’idea è veramente simpatica

Tra l’altro, Aspettando Sanremo metterà in risalto anche il pubblico che parteciperà, grazie ad uno specialissimo red carpet montato all’esterno dello studio.

L’arrivo del pubblico sarà molto particolare. Tutte le persone arriveranno in studio su un auto, che poi le lascerà sopra un red carpet. Un ingresso decisamente scenografico, che darà un’aria simile a quella del Festival o della Mostra del Cinema. Il nostro intento è quello di fare un programma di qualità in una televisione minore. Crediamo che il programma possa avere un buon riscontro dal punto di vista dell’audience, anche perché la regia è curata dal bravissimo Luciano Morelli e l’idea è davvero buona. Chi ci seguirà, difficilmente cambierà canale. Con la conduzione energica di Paciullo, a cui farà anche da spalla, e i racconti di Carlo penso verrà fuori uno spettacolo piacevole”.

Roberto Mallò per MassMedia Comunicazione

Carlo Senes tra i conduttori di ” Aspettando Sanremo su Odeon Tv

Il giornalista e conduttore Carlo Senes sarà uno dei volti, insieme a Paciullo e al Maestro Fabio Orfanelli, di Aspettando Sanremo, il programma in onda su Odeon Tv che ha come obiettivo quello di ripercorrere la storia del Festival più importante della canzone italiana. In questo spazio, alcuni giovani cantanti potranno inoltre esibirsi.

Ci tengo a precisare che Aspettando Sanremo non è un contest.

Il pubblico non vedrà una competizione tra i cantanti. Oltre a

dare loro la possibilità di esibirsi in televisione con un brano

dedicato a Sanremo e un inedito, faremo un excursus di quello

che è accaduto nei primi 71 anni del Festival e rispolvereremo

le canzoni che il pubblico ha votato maggiormente e quelle che

sono rimaste nella storia della musica italiana

Nello specifico, la partecipazione di Senes è mirata al racconto della storia di Sanremo. Il suo compito sarà quello di illustrare ai telespettatori il lato storico della manifestazione canora, al fine di spiegare loro  quanto è accaduto nei vari anni e fargli capire che cosa è stato e ha significato per noi italiani il Festival. Al momento, sono previste due serate del programma.

Eravamo partiti con una puntata secca, ma ne stiamo preparando due perché le richieste di partecipazione che abbiamo ricevuto sono state davvero tante. Dovrebbero andare in onda i giorni antecedenti al Festival di Sanremo, che è in programma dal 2 al 6 marzo, ovvero il 28 febbraio e il 1° marzo. Col tempo, Aspettando Sanremo potrà magari diventare una competizione vera e propria, ma al momento ci interessa offrire ai giovani cantanti una chance per esibirsi”.

Nonostante non sia una gara, i partecipanti di Aspettando Sanremo avranno  infatti occasione di confrontarsi con una parterre di dieci persone che daranno un feedback alle loro performance.

In prossimità del nostro palcoscenico, abbiamo messo dieci persone, con in mano una paletta da una parte rossa e dall’altra verde, che daranno il sentiment di ciascuna esibizione. Tra loro ci sono dei produttori musicali o comunque persone che hanno fatto parte di una giuria di professionisti. Il rosso darà un riscontro negativo, mentre il verde positivo”.

Roberto Mallò per MassMedia Comunicazione

Aspettando Sanremo, il nuovo programma Musicale di Odeon Tv

E’ tutto pronto per dare il via ad Aspettando Sanremo,

il nuovo programma musicale di Odeon Tv condotto da

Paciullo con il giornalista Carlo Senes e il Maestro Fabio Orfanelli.

Nel corso della serata, prevista per lunedì 1° marzo 2021,

i tre conduttori guideranno infatti i telespettatori in un

viaggio alla riscoperta di ciò che è per noi, ormai da 71 anni,

il Festival della Canzone Italiana, conosciuto e apprezzato in

tutto il mondo. Questo spazio darà inoltre la possibilità ad alcuni giovani cantanti di esibirsi in televisione, al fine di far scoprire ad una platea più ampia la loro bravura. Uno show dentro lo show che potrebbe diventare, qualora i risultati del numero zero siano soddisfacenti, un appuntamento irrinunciabile nel palinsesto della rete che lo ospita.

In che cosa consiste quindi Aspettando Sanremo? Proprio come il sottotitolo del programma suggerisce sarà un vero e proprio “contest della canzone italiana”. L’esibizione di ciascun cantante, rigorosamente live e vertente su un suo inedito o un brano che ha fatto la storia del Festival, verrà infatti intervallata dal racconto di Carlo Senes su ciò che è accaduto, nel corso degli anni, nella città dei Fiori. Da Grazie dei Fior di Nilla Pizzi e Perdere L’Amore di Massimo Ranieri, fino ad arrivare ai successi più recenti, il giornalista e conduttore racconterà aneddoti e curiosità sulle varie annate di Sanremo, per garantire il giusto preludio alla nuova edizione della kermesse, in programma su Rai 1 dal 2 al 6 marzo 2021.

Claudia Conte, tra cinema e sociale

1. Sei tra i protagonisti di Resilienza, film per la regia di

Antonio Centomani che affronta il tema del femminicidio.

Hai ricevuto insieme a Maurizio Mattioli il Premio del pubblico

migliore attrice al Film Festival dei Castelli Romani. Ci parli del

film e della tua interpretazione?

“Resilienza”, tratto da una storia vera, racconta un amore guastato dal virus della violenza, con l’obiettivo di essere una testimonianza tragica nella sua costruzione sintattica, ma allo stesso tempo uno stimolo a non lasciare sotto al tappeto della cronaca l’odiosa polvere della violenza uomo/donna.
Interpreto il ruolo di Tania, una ragazza simpatica, un po’ buffa, ritardataria, sempre allegra e con la battuta pronta. Il personaggio, un po’ sopra le righe, sicuramente colora un po’ i toni dark del film… mi sono divertita molto e credo che questo sia arrivato al pubblico!

2. Sei un’attivista, molto Vicina ai temi sociali in particolare alle donne…

C’è tanto ancora da fare per l’emancipazione della donna, per le pari opportunità. C’è bisogno di un cambiamento culturale e sociale, che parta dalla famiglia e dalla scuola. Credo sia importante che le donne occupino ruoli più importanti in politica, istituzioni, cultura.
Proprio con questo spirito nasce il premio che ho ideato e condotto al Festival del Cinema di Venezia e alla Festa del Cinema di Roma, Women in Cinema Award (WiCA), un riconoscimento che viene assegnato alle donne impegnate nel cinema. Abbiamo premiato Paola Cortellesi, Francesca Comencini, Liliana Cavani, Pezold Orso d’Oro a Berlino, la Presidente dei David di Donatello Piera De Tassis. L’Academy è tutta al femminile e vanta la presenza di eccellenze del mondo del giornalismo. E’ un segnale importante,sottolineare che le donne con la loro bravura, il loro talento, la loro tenacia possono raggiungere gli obiettivi che vogliono in un mondo che sta cambiando. Anche il cinema che è un mondo un po’ maschilista sta cambiando. Speriamo che possiamo vedere sempre più registe e produttrici. Nei ruoli di potere, ci sono ancora troppo spesso solo gli uomini.

3. In occasione della giornata mondiale contro il bullismo e il Safer Internet Day, sei stata nell’Istituto Internazionale Marymount per parlare  ai ragazzi di medie e liceo del valore sociale dell’arte, in cui tu credi fortemente…
È importante parlare ai giovani, trasmettere valori ed esperienze che possano far riflettere. Ho incontrato 800 studenti insieme al Professore del Marymount Arturo Melillo e abbiamo affrontato i temi del bullismo e della dipendenza dagli smartphone. Infatti dopo il lockdown ho girato con il regista internazionale Stephan H Ahidjo degli  short movies (S.O.S. e Social Life) che affrontano proprio queste tematiche.

4. Lo scorso 12 febbraio sei stata protagonista di un’iniziativa contro la tratta degli esseri umani organizzata da Talitha Kum e l’Unione internazionale delle Superiore Generali.
Il traffico di esseri umani è una piaga sociale che spesso fa troppo orrore per essere affrontata. Sono stata onorata di aver dato voce a Joy, una ragazza straordinaria sopravvissuta alla tratta, la cui testimonianza, come ha detto Papa Francesco, è “patrimonio dell’umanità”.  Il suo percorso di sofferenza e riscatto è descritto in uno straordinario libro di Maria Pia Bonanate. Un percorso di maltrattamenti e schiavitù, ma anche di coraggio, libertà, dignità e speranza.
Non possiamo rimanere indifferenti.

GIUSI BARONE VOCE POTENTE E TALENTO MUSICALE PARTENOPEO

La passione per la musica è nata nella cantante napoletana Giusi Barone fin dalla tenera età, poiché in fondo è sempre stata insita in lei. La prima chance è però arrivata nel 2007, anno in cui ha superato l’audizione per lo spettacolo di Peppe Lanzetta, che si intitolava L’Opera di Periferia. Un ruolo che le ha aperto le porte del teatro Acacia di Napoli e del teatro Parioli di Roma.

“Nel 2007, anno di quello spettacolo, ho inoltre partecipato al concorso canoro Una Voce Per Mia Martini, dove mi è stato assegnato il Premio della Critica. Tuttavia, credo che l’esperienza più significativa sia stata quella che ho fatto nel 2010, anno in cui ho preso parte al musical C’era Una Volta Scugnizzi di Claudio Mattone. Nel 2015, inoltre, mi sono classificata al primo posto al Festival della Canzone Napoletana con il brano Voglia d’alluccà. Un testo profondo che parlava della violenza sulle donne. Penso che infatti che i cantanti, oltre a far divertire ed emozionare le persone, debbano dare a chi li ascolta dei messaggi”

Nel suo percorso artistico, la Barone ha avuto due cantanti di riferimento: Eduardo De Crescenzo e Alicia Keys. Il primo l’ha scoperto quando aveva sette anni, mentre la seconda ha ispirato parte della sua adolescenza. Intanto, Giusi ha da poco rilasciato il suo nuovo singolo, che si intitola E’ Troppo Tardi ed è nato dalla collaborazione con Ario De Pompeis.

“Nel video di E’ Troppo Tardi, abbiamo cercato di rappresentare la mia giornata tipo, con una ragazza che dopo una batosta sentimentale si rialza, si allena e cerca di darsi forza. Ario De Pompeis è l’autore e produttore del brano. Ci siamo conosciuti al Festival della Canzone Napoletana. A novembre 2020 mi ha telefonato, anche per parlare di Claudio Poggi, il primo produttore di Pino Daniele e mio manager attuale, e mi ha voluto fare ascoltare e leggere il testo di E’ Troppo Tardi. Sono rimasta a bocca aperta perché la canzone è stata la risposta a tante domande che avevo proprio in quel determinato periodo.  Il testo parla della fine di una relazione, di una delusione amorosa. Ha come messaggio principale quello di non avere paura di lasciarsi alle spalle le cose che non vanno bene. Ciascuno di noi deve sempre delle possibilità, finché ci crede, ma non si deve avere paura di voltare pagina. Finché vivremo, ci saranno sempre delle possibilità di rialzarci dai momenti brutti, di migliorarci”.

Nel video, la Barone ha al suo fianco il modello e attore Gennaro Cassini. Il singolo farà da apripista all’uscita del nuovo album di Giusi, attualmente in lavorazione.

“Stiamo già lavorando a dei nuovi inediti, che faranno parte del nuovo album,  verranno affiancati da alcune cover, sia in italiano, sia in inglese in grado di rappresentarmi. Speriamo di fare uscire il lavoro ad agosto”.

Roberto Mallò per MassMedia Comunicazione

Francesco Boccia dalla Romania a Sanremo 2021

Con il gruppo dei Super4 è arrivato secondo a X Factor Romania,

ma presto lo attende un’altra sfida, visto che è uno degli autori

di Quando Ti Sei Innamorato, il brano con cui Orietta Berti

gareggerà al prossimo Festival di Sanremo, attualmente in

programma dal 2 al 6 marzo 2021. Parliamo dell’autore

e cantante Francesco Boccia, che nel 2001 si è classificato

terzo, nella sezione giovani della kermesse musicale,

insieme a Giada Caliendo con il brano Turuturu. Boccia si

è raccontato in questa intervista, spiegandoci anche com’è

nata la sua collaborazione con la Berti.

Ciao Francesco, sei reduce dall’esperienza a X Factor Romania,

dove ti sei piazzato al secondo posto con i Super4, il gruppo che hai formato con Gregorio Rega, Sabba e Aurelio Fierro. Ora che si è concluso, che bilancio fai del tuo percorso nel programma?

“Ti faccio un bilancio positivo, perché ci ha aperto le porte sul panorama internazionale. E’ stata un’esperienza bellissima, un crescendo di emozioni che, sicuramente, ci porteremo dietro per tutta la vita. Anche perché abbiamo conquistato il cuore del popolo rumeno, così come quello di tutto il mondo, che oggi ci riempie ancora di messaggi d’amore, di fanclub su Facebook. Devo dire la verità: è nata una sorta di fratellanza tra noi e il pubblico rumeno; infatti non vediamo l’ora che riaprano i teatri o si possa fare musica dal vivo, in modo tale da sdebitarci di tutto questo affetto. Tuttavia, i progetti che abbiamo in ballo sono anche internazionali: a marzo, ad esempio, andremo a Dubai a fare un concerto tutto nostro. E’ il primo risultato grandissimo che portiamo a casa”.

Effettivamente, a leggere i commenti sui social nel periodo di X Factor Romania, si notava quanto il pubblico vi sostenesse.

“Sì, anche se non conoscevamo la lingua e non riuscivamo

ad esprimerci al meglio, è arrivata tutta l’emozione e il talento.

Partivamo sicuramente un po’ svantaggiati perché non

potevamo interagire bene, se non attraverso dei traduttori,

ma l’emozione della musica, del nostro talento, è arrivata e

per noi è stata una vera vittoria. Il nostro scopo era portare

la musica italiana nel mondo e ci siamo riusciti. E’ iniziato

tutto per gioco, ma si sono create delle alchimie vere e proprie.

Noi, con quattro caratteri e voci diverse, avevamo in comune

l’amicizia e l’amore verso il nostro mestiere, che abbiamo portato

sul palco. E’ un sogno che si è realizzato ed il nostro sentimento

ha vinto, tant’è che ci siamo ritrovati ad essere immersi da tanto

amore, non solo rumeno, ma anche italiano e proveniente da

diversi parti del mondo: dal sud Africa, dall’America, dal Brasile.

E’ veramente scoppiata una bomba e la cosa più bella è portare la musica italiana in giro, che deve arrivare davvero dappertutto. E’ l’inizio di una bella storia”.

So che sul palco di X Factor Romania hai potuto eseguire anche Grande Amore, la canzone che hai scritto per Il Volo.

“Esatto, questa cosa mi ha toccato particolarmente, in prima persona. In occasione dei bootcamp, io e gli altri Super4 abbiamo potuto cantare Grande Amore. Per me è stata una doppia gioia: essendo un autore, il successo di quel brano l’ho vissuto un po’ dietro le quinte, ma stavolta sono stato protagonista. L’emozione più grande è stata dunque quando abbiamo cantato Grande Amore. E’ stata una performance amatissima, forse la più seguita sul web dopo quella in Caruso, che ha toccato su YouTube quasi 7milioni di visualizzazioni, senza contare i 10milioni su X Factor Global. I giudici si sono complimentati con noi. Pensa che, come ringraziamento, ho intenzione di dare alcuni pezzi agli artisti che stavano in giuria. Ci sto lavorando”.

A proposito di autori, quest’anno sarai nuovamente in gara a Sanremo con il brano Quando Ti Sei Innamorato, che verrà eseguito da Orietta Berti, di ritorno al Festival dopo tanti anni.

“Ti confesso che è stata una sorpresa anche per me. Non mi aspettavo che Amadeus avesse intenzione di invitare Orietta al Festival. Ne sono stato felicissimo perché quel palco per me è importantissimo: l’ultima volta, nel 2015, ho vinto da autore con Grande Amore. Ritornarci con la Berti, che è una delle voci della storia della musica italiana, è una grandissima soddisfazione. La canzone che sentirete è proprio cucita addosso ad Orietta. Parla della storia d’amore tra lei e Osvaldo, sposati da tantissimi anni. E’ una bella dedica d’amore tra di loro”.

Quest’anno il Festival è sempre appeso sul filo del rasoio, data l’emergenza Coronavirus.

“Ovviamente, spero che si faccia. Bisogna trovare una soluzione perché la gente ha bisogno di avere quella settimana di svago, dove ci sono protagoniste le canzoni e la musica. Quando inizia il Festival, l’Italia pensa al Festival, i programmi parlano della kermesse. Veniamo distratti da tutti quei problemi che ci affliggono, come in quest’ultimo anno è stato il Coronavirus. Il Teatro Ariston potrebbe essere di buon auspicio per fare aprire gli altri. E il Festival sarebbe anche l’occasione per cantanti meno conosciuti di farsi apprezzare da un platea più ampia. Dall’Ariston possono partire grandi carriere, ancora underground, e arrivare al grande pubblico”.

Mi sorge spontanea una domanda, come hai conosciuto Orietta Berti?

“Tutto risale a quando ho partecipato, nel 1996, a Domenica In, dove c’era appunto anche Orietta. Un anno dopo questa nostra partecipazione al programma in comune, che ci aveva permesso di legare tanto, mi prese, insieme ad Osvaldo, per chiedermi se volessi sentire una canzone che la aveva scritto Gatto Panceri, che si intitolava Semplice. Si emozionarono tantissimo, tant’è che dissi tra me e me che mi sarebbe piaciuto, un giorno, scrivere una canzone in grado di fare emozionare così Orietta. Sono passati 25 anni, ma ci sono riuscito. Era una promessa che mi sono fatto quando avevo 18 anni. Per fortuna, alla fine, ringraziando Dio è successo. Penso che nella vita, ciascuno di noi, debba inseguire i propri sogni. Il 2020, che è stato triste un po’ per tutti, per me è stato anche produttivo: da X Factor a Sanremo. Ho capito che bisogna seguire sempre i segnali, quello che senti, affinché le cose succedano. I sentimenti, se tu li segui, ti danno cose che non avevi neanche immaginato, ma che ti servivano”.

Credo ci siano quindi ancora tanti segnali da seguire nel tuo futuro…

“Sì, con i Super4 già stanno succedendo cose belle e improbabile. Sono contento di poterle raccontare”.

Roberto Mallò per MassMedia Comunicazione

Iaco Nico, la musica dai sapori internazionali

La passione per la musica è nata in Giacomo Nicolosi, in

arte Iaco Nico, quando aveva soltanto cinque anni, grazie

ai dischi di musica classica del padre, che hanno destato

il suo primo interesse, e le lezioni di liscio a cui prendeva

parte con la madre, che gli hanno fatto scoprire i vari suoni

del mondo, a cui badava di più rispetto ai passi da imparare.

Dopo aver svolto vari lavori, al fine di mantenersi e studiare

ù, Iaco ha dunque conseguito la laurea in canto pop presso il dipartimento di Jazz del conservatorio Licino Refice a Frosinone. Per un anno ha però studiato anche canto lirico al conservatorio di Trapani, città in cui è cresciuto.

Nel mio percorso musicale, ho fatto anche delle esperienza all’estero decisamente significative: ho potuto studiare un anno in Turchia e per sei mesi ho insegnato canto e musica a Sain Marteen, un’isola dei Caraibi. Ho sempre avuto un interesse per la musica del mondo. Ho viaggiato, ho avuto l’opportunità di cantare in diversi paesi e persino in Canada, per la comunità siciliana, in Turchia e Panama, dove ho vissuto per due anni e mezzo, per l’ambasciata italiana. A Panama sono arrivato grazie ad un progetto della Regione Lazio, che ha fatto sì che fossi tra gli invitati del Panama Jazz Festival. Da un’esperienza che doveva durare sei mesi, sono invece rimasto lì per due anni e mezzo”.

A Panama ha inoltre partecipato al musical Chicago, dove è stato Amos Hart, il marito di una delle protagoniste di Chicago. Intanto, attualmente Iaco Nico ha appena rilasciato il suo primo singolo, Ancora Un’Ora, scritto da Alberto Capasso e Cristiano Viti, di cui lui ha curato la traduzione spagnola.

“Ancora Un’Oraè stato infatti registrato sia in italiano, sia in spagnolo. E’ una ballad pop italiana, che vuole sottolineato quanto sia importante nella vita aver amato. Le storie possono finire, persino con delle modalità burrascose, ma è importante che una persona abbia amato. Per questa canzone, abbiamo girato due videoclip diversi: nella versione  italiana, abbiamo creato un’atmosfera più romantica con due ballerini, con delle coreografie, dei passi. Tra l’altro, è stato girato in bianco e nero perché così poteva rievocare i ricordi d’amore di quella storia che raccontavamo. Nella versione spagnola, girata nel quartiere Eur di Roma, abbiamo creato un mood più fresco e moderno, con dei colori forti e uno sfondo moderno”.

Da sempre amante delle canzoni autoriali, tra cui quelle di Tenco, Nicolosi ha come modello di riferimento Franco Battiato, da cui ha tratto ispirazione per la sua scrittura poetica in grado di sperimentare e di abbinarsi alle sonorità moderne, a partire da quelle elettroniche. Tuttavia, nelle canzoni di Giacomo, che è un amante di Depeche Mode, si intravedono tutte quelle culture che ha potuto toccare e sperimentare in prima persona. Si dichiara infatti un amante della musica portoghese, del fado, delle sonorità africane. L’estero è per lui un mondo musicale grandissimo che vuole conoscere in ogni sua sfaccettature.

“Dopo il rilascio di Ancora Un’Ora, non lo nego, un un sogno nel cassetto sarebbe quello di realizzare un album.  Per adesso, con il mio team, stiamo pensando più ad un EP, con quattro o cinque brani. Vediamo dunque come andrà Ancora Un’Ora, che in questo momento si si trova in tutte le piattaforme digitali in Italia e su YouTube, sia in italiano, sia in spagnolo”.

Attualmente, Iaco Nico si trova in America Latina, dato che spera di lanciare anche lì la sua canzone. Ha scelto di stare in Colombia in questo periodo, per viversi la sua cultura e fare nuove esperienze. Intanto, per il 2021, spera di poter partecipare al Festival Internacional De La Cancion di Punta del Este.

“Quel festival si può equiparare al nostro Sanremo, ma è internazionale perché vengono invitati diversi artisti del mondo per rappresentare il Paese da cui provengono. Il direttore mi ha contattato per dar lustro all’Italia ed è proprio da lì che è nato Ancora Un’Ora, che appartiene proprio al genere pop-melodico italiano. Era tutto pronto per procedere, in Uruguay, a novembre 2020, ma la pandemia ha bloccato tutto. Speriamo quindi di realizzarlo nel 2021, dato che le nazioni invitate sono state tutte confermate”.

Per il suo futuro musicale, Iaco Nico spera di continuare a fare pop unendolo alle musiche del mondo, visto che sente di portare sempre l’italianità dentro di sé, pur fondendola con altre culture.