Giuseppe Longo, tra musica e passioni

Sono tanti i progetti che ha in serbo il cantautore siciliano Giuseppe Longo. Nella speranza di poter riprendere presto i concerti e le serate, in questo momento bloccati dalla pandemia ma che darebbero respiro anche alle varie maestranze che si muovono attorno agli artisti, Longo si è raccontato in questa intervista dove ci ha parlato del suo nuovo album, già in fase di registrazione, e di uno spettacolo che conterrà al suo interno alcune delle sue canzoni.


Salve Giuseppe, parliamo dei suoi prossimi progetti. Cosa bolle in pentola?

“Sicuramente, tra i prossimi progetti c’è la realizzazione di un musical con all’interno alcune mie canzoni e che prevede che io per primo canti in certe occasioni. Ovviamente, prima di procedere, stiamo aspettando di capire come evolverà la situazione del Covid. Inoltre, c’è in ballo un disco, che ho in testa da un anno ed è precedente al cataclisma della pandemia. Sto scrivendo nuovi pezzi. Nonostante quello che c’è in giro continuo a lavorarci, ma non so se il disco riuscirà ad uscire entro la primavera. Anche perché speriamo di poterlo promuovere nelle piazze, nelle varie serate”.

Sì, anche perché non è davvero possibile in questo periodo prevedere come andranno le cose.

“Infatti. Il discorso è proprio questo. I programmi ci sono, ma tutto rimane sospeso perché non ci danno, giustamente, il via libera per fare le serate, a causa degli assembramenti che si verrebbero a creare. Bisognerebbe scaglionare le persone ma, come immaginerà, cantare per un pubblico frazionato non è uguale ad averne uno unito. E’ tutto un’altra cosa. Ad ogni modo, nel caso dovessero dirci che bisogna fare così, ci adegueremo alle serate con il pubblico ridotto. Viviamo nella completa incertezza, insomma. E’ vero che si può fare affidamento sugli streaming, ma non è equiparabile ad andare in giro a presentarle dal vivo. E’ completamente diverso”.

Mi ha colpito molto l’idea dello spettacolo, di cui mi ha parlato poco fa. In che cosa consiste?

“E’ un musical che mi è stato proposto, dove dovrebbero essere inserite alcune delle mie canzoni. E’ uno spettacolo che dovrebbe andare in giro in varie città, con una compagnia che conosco, e ci sono degli artisti molto in gamba. Tra l’altro, trovo che le mie canzoni si adattino benissimo all’atmosfera del musical. Per questo, hanno proposto di far cantare anche me. Non reciterò, anche se in passato ho studiato un po’ di recitazione, per almeno 6 anni. Nozioni che mi sono comunque utili, magari per girare i vari videoclip delle mie canzoni”.

A proposito di videoclip, ne girerà presto un altro?

“Sì, proprio per lanciare questo disco che dovrebbe uscire. Premettendo che speriamo che tutto vada bene, dovrebbe esserci al mio fianco, in questo nuovo videoclip, un nome molto importante. Ancora non lo comunico per scaramanzia. In linea di massima, posso dire che sto lavorando su diversi progetti in maniera molto cauta. Sicuramente, è mia premura trattare il tema sociale che tutti quanti stiamo vivendo, anche se in maniera non specifica ma serena, al fine di dare speranza per un futuro migliore. Toccherò quindi anche la tematica del Covid, anche se con dei modi più tranquilli e rilassati”.

Credo che sia anche impossibile, per un cantautore che descrive la realtà come lei, non parlare del Coronavirus.

“Beh, sì. Siamo talmente immersi nel problema che, anche chi ha un’inclinazione artistica come la mia, sente la necessità di parlarne. Tuttavia, ho scelto di parlarne in maniera serena anche perché, se lo affrontarsi troppo descrittivamente, perderebbe di valore la canzone. Bisogna parlare di certi temi, dal mio punto di vista, evocando i vari messaggi. E’ questo che dà importanza ad un’opera d’arte in generale, non solo a una canzone”.

Tralasciando il tema della pandemia, c’è qualche altra canzone che sta scrivendo di cui può parlarci?

“Una delle canzoni si intitola Notte Fonda, che non è altro che la notte che alberga dentro di noi quando siamo incerti sul futuro e non sappiamo che decisioni prendere. Partiamo da un presupposto: descrivere una canzone è difficile anche per chi l’ha scritta. La canzone si deve solamente ascoltare affinché evochi situazioni in ciascuno di noi in base al proprio vissuto. L’autore la scrive e poi la lascia andare; ognuno la percepisce come vuole, perché è evocativa, non descrittiva. Notte Fonda credo che si adatti benissimo al periodo che stiamo vivendo, più che mai segnato dall’incertezza per il nostro futuro causata dall’emergenza Coronavirus. Racconto tutto ciò utilizzando la similitudine di una coppia che si lascia. C’è un uomo davanti a un aeroporto di notte, che evoca proprio la Notte Fonda del titolo, che non sa se andarsene definitivamente, nella speranza di trovare un futuro migliore, o tornare dal suo amore appena perduto, che è comunque impossibile perché lui e lei, pur amandosi ancora, non si capiscono più. Da un lato quest’uomo non sa se darsi una nuova opportunità, dall’altro è invece cosciente del fatto che il rapporto con la sua donna sarebbe forse destinato a logorarsi. La sua indecisione è molto forte, non sa in che modo conciliare la sua anima perché i sentimenti per la sua lei non sono cessati”.